Denominazione | Palazzo di Giustizia |
Altre denominazioni | Palazzo Colloredo
Palazzo Gonzaga di Vescovato Palazzo Guerrieri |
Comune | Mantova |
Località | |
Indirizzo | Via Carlo Poma, 11 |
Mappa | |
Georeferenziazione | Est: 1640615, Nord: 5001575, Quota s.l.m: 0 mt |
Collocazione | |
Ambito tipologico | architettura per la residenza, il terziario e i servizi |
Definizione tipologica | palazzo |
Ambito culturale | |
Notizie storiche | Preesistenze - Intero bene A Palazzo Colloredo preesisteva il palazzo di Giacomo Boschetti padre di I sabella Boschetti - moglie di Francesco Cauzzi Gonzaga conte di Calvisano e poi del conte Filippo Tornielli ed amata da Federico II Gonzaga - la qua le espresse nel testamento la volont che i figli non vendessero il palazz o. Il nipote Francesco riuscir per a non rispettare tale volont e alla morte del padre riuscir a vendere il palazzo per ottemperare a diversi de biti. Il palazzo originario non venne nominato da Vasari quando tratta deg li edifici lungo la via del Corso o via Larga in contrada Unicorno, toponi mi dell'attuale via Poma, dal che si desume che non fosse particolarmente in evidenza. 2010, Pastore G., Nella facciata [...], cit.,p.42 1999, Pastore G., Palazzo Guerrieri [...], cit., p.7-12 , sec. XVI propriet e fine lavori - Intero bene Il nuovo palazzo era abitabile nel 1600. Secondo atti notarili il committe nte Giovanni Battista Guerrieri risulta residente in contrada Serpe fino a l 1598 mentre al 1600 risulta abitare in contrada Unicorno. Il rogito di a quisto del 1597. 1967, Marani E., Vie e piazze di Mantova [...], cit., p.61 1999, Pastore G., Palazzo Guerrieri [...], cit., p.7-12 , sec. XVI Preesistenze - Intero bene Giovanni Battista Guerrieri ingloba parti dell'edificio preesistente trasf ormando gli interni e facendo progettare e realizzare la nuova facciata mo numentale. Dalla descrizione del palazzo nell'atto testamentario si deduce che alla morte del committente - avvenuta nel 1604 - il palazzo fosse gi nelle forme finali e che anche la facciata fosse gi terminata. 2010, Pastore G., Nella facciata [...], cit., p.38 1999, Pastore G., Palazzo Guerrieri [...], cit., pp.11-12, pp. 20-26 , sec. XVI committenza - Intero bene Il committente Giovanni Battista Guerrieri era in stretta relazione con la famiglia Gonzaga, cos come i suoi antenati. Era ministro di Vincenzo Gon zaga che gli dette il titolo di conte. La famiglia era originaria del parm ense. Il conte era proprietario anche del palazzo Guerrieri-Gonzaga di Vol ta Mantovana, donato a Ludovico Guerrieri da Giovanni Francesco Gonzaga. 2010, Pastore G., Nella facciata [...], cit., p.39 1999, Pastore G., Palazzo Guerrieri [...], cit., p.7-12 , sec. XVI decorazioni interne - Intero bene Anche gli interni sono decorati su committenza del conte Guerrieri. Affres chi e stucchi si susseguono nei vari ambienti: camera del pastor fido, cam era dei fiumi, camera delle parche, camera dei capitani. Mitologia,scenogr afia e narrazioni degli interni riprendono la scenografia dell'esterno. Mo lto probabilmente oltre alla facciata Antonio Maria Viani disegna anche gl i stucchi e le decorazioni interne. Esecutori materiali delle decorazioni sono il pittore Orazio Lamberti e - probabilmente - il pittore e stuccator e Vincenzo Tragnoli che lavora su altre fabbriche gonzaghesche. 2010, Pastore G., Nella facciata [...], cit., p.40 , sec. XVI progetto e direzione lavori - Intero bene Il progetto della facciata e degli stucchi interni - e probabilmente degli affreschi interni - di Antonio Maria Viani, prefetto delle fabbriche go nzaghesche dal 1595 al 1630. Il clima culturale in cui si inserisce il pro getto di ampia portata. Dopo Giulio Romano - nella stessa via Larga e ne lla fabbrica del Te- il Viani si confronta con il clima culturale tardo ma nierista del teatro e delle rappresentazioni effimere. Le figure al piano nobile della facciata che sostengono i capitelli ionici sembrano attori su lla scena. Ognuno ha una diversa espressione. La facciata si compone di tr e ordini ed un livello seminterrato. Al piano terra il bugnato - parte dec orato e parte liscio- interrotto dalle finestre del seminterrato e al di s opra da quelle del piano terra. Il secondo ordine composto dai finestron i del piano primo tra i quali si collocano le lesene dalle quali - al pian o superiore - prendono forma le giganti figure che sostengono il coronamen to del palazzo. 2010, Pastore G., Nella facciata [...], cit., p.40 , sec. XVI passaggi di propriet - Intero bene Palazzo Guerrieri poi palazzo Gonzaga di Vescovato, palazzo Trotti, palazz o Colloredo. Ultimo proprietario privato Gian Francesco Jano che lo acquis ta nel 1839 e nel 1872 lo vende al Comune di Mantova che intende destinarl o a Palazzo di Giustizia. 2010, Hansen H.G., Nel gran teatro della citt, cit., p. 50 2010, Hansen H.G., I restauri documentati, cit., p. 63 , sec. XVI attribuzione - Intero bene L'attribuzione della facciata e degli interni a Viani e la datazione certa sono fatti recenti. Giovanni Cadioli (1763) attribuisce l'intervento a Gi ulio Romano con direzione dei lavori di Bertani; Carlo D'Arco (1857) mette in dubbio il progetto di Giulio dandone possibile attribuzione a Giovanni Battista Bertani; Albrecht Haupt (1908) attribuisce il progetto ad un Giu lio Romano vicino al barocco; Ercolano Marani (1965) lo attribuisce come f acciata a Viani e lo data al 1620; Chiara Tellini Perina (1966) attribuisc e anche le decorazioni interne a Viani; Paolo Carpeggiani (1973) accetta l e ultime attribuzioni e lo data al 1614; Chiara Tellini Perina (1985) data le decorazioni interne al 1604; Giuse Pastore (1999) colloca l'intervento tra il 1598 ed il 1604. 2010, Hansen H.G., Nel gran teatro della citt, cit., p. 50 , sec. XVI Restauro - Intero bene Secondo fonti archivistiche, ancora in propriet ai Colloredo vengono eseg uiti restauri non meglio specificati. Altri restauri durante la propriet Jano che aggiunge anche il balcone in facciata.Il palazzo al momento della vendita al comune viene considerato dalle diverse relazioni di stima in b uone condizioni di conservazione. Dal 1872 diversi gli interventi di ridis tribuzione degli spazi interni . Nel 1937 la facciata ammalorata e vengo no eseguiti restauri all'apparato decorativo e sostituiti gronde e pluvial i. Seguono altri interventi negli anni. Nel 1980-81 altri restauri specie alla copertura dalla quale filtra acqua e ancora agli elementi della facci ata. che per non frenano i distacchi di intonaci e malte n l'invasione d ei piccioni con i relativi degradi. L'intervento di conservazione pi rece nte (2008-2009) stato preceduto sia da analisi storico-archivistiche sia da analisi di laboratorio. 2010, Coppadoro G., Sulla conservazione [...], cit., p. 87 2010, Hansen H.G., I restauri documentati, cit., p. 63-64 , sec. XX |
Autore |
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Condizione giuridica | pubblica |
Bibliografia |
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Info compilazione | Provincia di Mantova |
Funzionario responsabile | Sbravati, Moira |
Aggiornamenti / revisioni | 2011 Comin, Isabella |
VAL Compilazione | 2011
Comin I. |
VAL Referente scientifico | Sbravati M. |
VAL Descrizione | La facciata che si profila su via Poma si compone di tre ordini ed un live llo seminterrato. Al piano terra il bugnato - parte decorato e parte lisci o- interrotto dalle finestre del seminterrato e al di sopra da quelle del piano terra. Il secondo ordine composto dai finestroni del piano primo t ra i quali si collocano le lesene dalle quali - al piano superiore - prend ono forma le giganti figure che sostengono il coronamento del palazzo. Le figure al piano nobile della facciata che sostengono i capitelli ionici se mbrano attori sulla scena nella quale ognuno ha una diversa espressione, s ebbene sia da sottolineare che i restauri meno recenti hanno liberamente i nterpretato i volti delle figure. All'interno affreschi e stucchi si susse guono nei vari ambienti: camera del pastor fido, camera dei fiumi, camera delle parche, camera dei capitani. Mitologia,scenografia e narrazioni degl i interni riprendono la scenografia dell'esterno. Molto probabilmente oltr e alla facciata Antonio Maria Viani disegna anche gli stucchi e le decoraz ioni interne. Esecutori materiali delle decorazioni sono il pittore Orazio Lamberti e - probabilmente - il pittore e stuccatore Vincenzo Tragnoli ch e lavora su altre fabbriche gonzaghesche. |
VAL Notizie storiche | A Palazzo Colloredo preesisteva il palazzo di Giacomo Boschetti padre di I sabella Boschetti, la donna amata da Federico II Gonzaga e per la quale si racconta sia sia stato costruito il Palazzo del Te. Tale palazzo originar io non venne nominato da Vasari quando tratta degli edifici lungo la via d el Corso o via Larga in contrada Unicorno, toponimi dell'attuale via Poma, dal che si desume che non fosse particolarmente in evidenza Il nuovo pala zzo, secondo gli atti notarili, era abitabile nel 1600 ad appena tre anni dall'aquisto. Il nuovo proprietario, Giovanni Battista Guerrieri ingloba parti dell'edif icio preesistente trasformando gli interni e facendo progettare e realizza re la nuova facciata monumentale. Dalla descrizione del palazzo nell'atto testamentario si deduce che alla morte del committente - avvenuta nel 1604 - il palazzo fosse gi nelle forme finali e che anche la facciata fosse g i terminata. Giovanni Battista Guerrieri era in stretta relazione con la famiglia Gonza ga, cos come i suoi antenati. Era ministro di Vincenzo Gonzaga che gli de tte il titolo di conte. Anche gli interni del palazzo sono decorati su committenza del conte Guerr ieri. Il progetto della facciata e degli stucchi interni - e probabilmente degli affreschi interni - di Antonio Maria Viani, prefetto delle fabbri che gonzaghesche dal 1595 al 1630. Il clima culturale in cui si inserisce il progetto di ampia portata. Dopo Giulio Romano - nella stessa via Larg a e nella fabbrica del Te- il Viani si confronta con il clima culturale ta rdo manierista del teatro e delle rappresentazioni effimere. Il palazzo pa ssa diverse propriet e denominazioni: Palazzo Guerrieri poi palazzo Gonza ga di Vescovato, palazzo Trotti, palazzo Colloredo. Ultimo proprietario pr ivato Gian Francesco Jano che lo acquista nel 1839 e nel 1872 lo vende al Comune di Mantova che intende destinarlo a Palazzo di Giustizia. A quest'u ltima data dalle perizie ilpalazzo ancora in buone condizioni di conserv azione. Diversi restauri prendono avvio nel Novecento - forse richiesti da scarsit di manutenzione. L'intervento di conservazione pi recente (2008 -2009) stato preceduto sia da analisi storico-archivistiche sia da anali si di laboratorio. L'edificio ancora adibito a Palazzo di Giustizia. |
Aggiornata al | 19/11/2014 |